il museo civico

I medioevali ambienti del Castello Ursino, dagli inizi del XX secolo, ospitano il Museo Civico della città di Catania. Questo è costituito, nella massima parte, da collezioni private che il comune di Catania ha comprato o acquisito: quella archeologica di Ignazio Paternò Castello principe di Biscari; la collezione archeologica e la pinacoteca del ricchissimo Monastero dei Benedettini e la ricca pinacoteca del barone Zappalà.

 

La visita del museo civico, quindi, consente un suggestivo e completo percorso, all'interno della storia di Catania, che va dall'età greca sino ai giorni nostri.

 

La collezione archeologica, nella massima parte è ospitata al pian terreno, qui tra le centinaia di reperti si segnalano: una raffinata Testa di Efebo da Lentini (Inizi V sec.a.C.), una Statua di Kore stante tronca a ricordare antichi culti venerati dai cittadini catanesi in epoca greca (fine VI sec.a.C.); un Rilievo con accecamento di Polifemo (II sec.d.C.) che ricorda il mito di questo mostro che abitava nel litorale catanese e che venne accecato da Ulisse.

 

La pinacoteca, collocata al primo piano e nel mezzanino, ha pregevoli opere che vanno dall’età medioevale a quella contemporanea: L’Annunciazione e due Profeti (Polittico inizi del XV sec.); La Vergine in trono (1497, di Antonello De Saliba); Madonna col bambino (XVI sec. di Lorenzo di Credi); il Cristo deriso (1640 di Mattias Stomer); I Vespri e L’Orientale (1864 e 1883 di Michele Rapisardi) e l’Effetto dell’Hashish (1875 di Pasquale Liotta). (Fonte: A.Scifo)